Campania, Lazio e Lombardia zona gialla. Puglia arancione (come Basilicata, Calabria, Sicilia e Valle d’Aosta). Sardegna rossa. Le ordinanze di Speranza

L’Rt nazionale è 0,81, cioè scende ancora rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. È il dato raccolto dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute che ha anche valutato i dati per i cambiamenti di colore delle Regioni.

La Sardegna, che era stata addirittura bianca, è l’unica a restare in rosso. In arancione ci sono Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta, Basilicata e Puglia, che è stata in bilico perché ha dati (Rt e rischio) da giallo da due settimane ma venerdì scorso era in rosso per l’incidenza superiore a 250. Tutte le altre 13 Regioni e le due Province autonome di Bolzano e Trento sono in zona gialla. Circa 50 milioni di italiani da lunedì potranno spostarsi e troveranno aperte le varie attività commerciali e culturali.

I colori sono frutto dell’andamento dei dati nelle ultime due settimane. Se si guarda esclusivamente al monitoraggio di oggi, ci sono soltanto due Regioni con un Rt superiore a 1 e cioè la Basilicata e la Sicilia. Stessa cosa vale per il rischio, che può essere basso, moderato o alto (e in questo ultimo caso porta in zona arancione anche se l’Rt è sotto 1). Ebbene, questa settimana lo hanno alto solo la Calabria e la Sardegna.

Gli Rt nelle Regioni

Ecco qual è l’andamento del fattore di replicazioni nelle Regioni. Bisogna considerare che ai fini del calcolo delle zone entra in gioco il dato inferiore tra i due sui quali si calcola la media. Chi lo ha sopra 1 va in arancione, chi è sopra 1,25 (nesuno questa settimana) va in rosso. Abruzzo 0,84 (0,79-0,89), Basilicata 1,24 (1,08-1,42), Calabria 1,03 (0,96-1,1), Campania 0,92 (0,89-0,95), Emilia-Romagna 0,73 (0,71-0,75), Friuli Venezia Giulia 0,61 (0,58-0,64), Lazio 0,78 (0,76-0,81), Liguria 0,82 (0,78-0,86), Lombardia 0,72 (0,7-0,73), Marche 0,69 (0,63-0,75), Molise 1,49 (0,99-2,1), Piemonte 0,66 (0,64-0,68), Provincia Bolzano 0,75 (0,67-0,83), Provincia di Trento 0,77 (0,69-0,85), Puglia 0,84 (0,82.0,86), Sardegna 0,97 (0,92-1,01), Sicilia 1,12 (1,08-1,17), Toscana 0,88 (0,86-0,9), Umbria 0,89 (0,83-0,95), Valle d’Aosta 0,94 (0,85-1,03), Veneto 0,71 (0,69-0,73).

Gli esperti: “Livello ancora critico”

La Cabina di regia conclude che “si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico”. Gli esperti spiegano che il tasso di occupazione dei letti rimane alto. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica, cioè a 35%, anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 il 13 aprile a 3.151  il 20. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica del 36% per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 a 23.255. Sempre secondo gli esperti “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”. (Fonte repubblica)

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