
Il territorio della provincia di Foggia è ormai preda delle organizzazioni criminali conosciute anche a livello nazionale come “quarta mafia”. episodi di attentati alle attività commerciali si susseguono con una frequenza preoccupante; sono avvenute delle sparatorie anche in luoghi affollati, in alcuni casi vedendo come vittime persino dei bambini; il fenomeno del caporalato è purtroppo ancora presente nel territorio.
La presenza della criminalità organizzata nel tessuto sociale è resa ulteriormente evidente dallo scioglimento di ben cinque comuni per infiltrazioni mafiose, fra i quali anche quello del capoluogo di provincia.
Le organizzazioni criminali utilizzano il pizzo e l’usura quali strumenti, oltre che per incrementare i loro profitti, anche per affermare il controllo del territorio, sostituendosi come contropotere allo Stato, attraverso il cosiddetto “welfare mafioso”.
Tali mezzi, inoltre, consentono alla mafia di impossessarsi, direttamente o indirettamente, di intere aziende o di condizionare delle filiere produttive, in modo da reintrodurre nel circuito legale i proventi dell’attività illecita.
Il risultato è un generale impoverimento del tessuto economico e sociale della provincia. Si registra un fenomeno costante di abbandono delle nostre città da parte di quei concittadini, soprattutto giovani, che cercano altrove un futuro migliore.
È necessaria una forte reazione da parte di tutte le componenti sane della società civile.
Negli ultimi anni, però, le principali banche del Paese hanno continuato a perpetuare la loro politica di riduzione e chiusura degli sportelli bancari e diversi comuni sono oramai del tutto privi di servizi finanziari.
L’abbandono del territorio da parte delle principali banche del Paese rischia di consegnare alla criminalità una buona fetta del tessuto economico locale.
Esigiamo che le banche si riapproprino del loro ruolo di promotori dello sviluppo sociale e prestino il massimo dell’attenzione al tessuto economico provinciale
Il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese nella sua recente visita a Foggia ha assicurato il rafforzamento sul territorio degli strumenti di prevenzione, repressione e controllo del territorio.
Chiediamo che il Governo affianchi alla pur necessaria attività di prevenzione e repressione, un’opera tesa ad invertire la rotta di progressivo degrado del nostro territorio e che si faccia promotore di nuovi investimenti, anche utilizzando l’occasione unica, straordinaria ed irripetibile, dei fondi del PNRR, in grado di stimolare la ripresa dell’occupazione, con sbocchi lavorativi regolari e dignitosi.
Il lavoro resta il principale strumento di ricostruzione del tessuto sociale.
Invitiamo inoltre il Governo a responsabilizzare gli istituti di credito ad esercitare l’irrinunciabile ruolo di supporto all’economia del Paese e, in particolare, dell’intero Mezzogiorno.